Da sempre vista solo come scalo nei voli a lungo raggio, Singapore ha saputo reinventarsi e diventare una delle città più visitate dell’Asia – se non del mondo.
Singapore costituisce un luogo ideale per fare una pausa e riprendersi dal caos e dalla disorganizzazione che spesso caratterizzano gli altri paesi del Sud-est asiatico. E’ una città sorprendente, un misto tra modernità, tradizione e tecnologia. E’ una città-Stato formata da 63 isole e un mix di razze, culture e religioni; non è solo una capitale economica mondiale, ma sta diventando sempre più un’interessante destinazione per le vacanze. Grazie al traffico dell’oppio e all’attività dei pescatori di perle, Singapore ha potuto realizzare i suoi grattacieli di vetro e cemento, e passare dalla sua vaporosa immagine di città attraversata dai risciò all’attuale modello di modernità ed efficienza, con strade perfettamente pulite.
Singapore dall’alto
La nostra visita in questa affascinante città inizia con l’odore di incenso del Sri Mariamman Temple di Chinatown, il più antico tempio indù della città. E’ un luogo particolare dedicato alla dea Mariamman, molto conosciuta per il suo potere nel curare le malattie. Tolte le scarpe all’ingresso, entriamo per ammirare la statua della Dea. Il tempio è molto bello e suggestivo e lascia davvero senza parole. Il nostro ingresso è accompagnato da canti e suoni, mentre era in corso una particolare celebrazione con i sacerdoti che offrivano frutta e fiori alle divinità, in una specie di scenario surreale di draghi dorati, candele e incensi. Anche se per me non era la prima volta che entravo in un tempio, questo mi ha lasciato davvero a bocca aperta. Ogni anno nel mese di ottobre il tempio ospita la festa di Thimithi, durante la quale i devoti camminano sopra carboni ardenti.
Sri Mariamman Temple
Subito dopo abbiamo passeggiato un po’ in questo quartiere osservando attentamente le loro tradizioni. Mi divertiva osservare le contrattazioni tra cinesi e turisti e le bancarelle con un’esposizione assurda di qualsiasi cosa esista sulla faccia della terra; si trovano botteghe che vendevano di tutto, dai batik di seta, ai loro simpaticissimi Maneki neko, ( gattini della fortuna in porcellana), per finire con innumenerevoli bracciali e amuleti;
Chinatown
Arriviamo a Little India dove da subito gli odori speziati ci rapiscono: nell’aria c’è questo mix di odore di fiori, cibo, incenso. Percorriamo la via principale del quartiere, guardando i negozi, osservando le loro usanze. Io adoro gli Indiani, ho iniziato ad amare questo popolo dal mio meraviglioso viaggio in India. Un mix di emozioni che mi sono rimaste nel cuore. In questo quartiere ho ripercorso tutte le sensazioni provate in questo meraviglioso paese e sono affascinato dalla loro gentilezza, dal loro sorriso, dalla loro estrema timidezza. Un quartiere estremamente affollato ma molto silenzioso, perchè gli Indiani sono tranquilli, pacati. Una popolazione che lavora senza quasi proferire parola, senza esclamazioni. Impensabile per noi occidentali. Eppure qui è così. E quando i turisti arrivano nel quartiere avvertono come una sorta di soggezione che porta tutti, inevitabilmente, a rispettare questo silenzio.
Little India
Qui a differenza del resto di Singapore anche i mezzi sembrano più disastrati con vecchi camion carichi di persone, i marciapiedi sono in disordine, le case hanno la pittura scrostata; è un altro mondo, ma la strada principale è tutta un susseguirsi di oreficerie; per gli indiani comprare oro è un mezzo per impiegare i risparmi. Nel quartiere, ma anche in altre parti della città, abbiamo incontrato a poca distanza templi indù, moschee, templi buddisti e chiese. Sembra che a Singapore la tolleranza religiosa sia la regola, in effetti la popolazione è una tale mescolanza di etnie. Visitiamo il Tempio Sakaya Muni Buddha Gaya, detto anche delle Mille Luci; si ammira all’interno un Buddha alto 15 metri ed il Srinivasa Penumal famoso per le sue sfarzose decorazioni e per le suggestive cerimonie che vi si svolgono.
Sakaya Muni Buddha Gaya
Ci concediamo qualche ore per le vie di Orchard Road un tempio a cielo aperto che testimonia il culto per il dio dello shopping, tra scintillanti vetrine e piccole bancarelle. Questa via è un concentrato di negozi, boutique, centri commerciali, tutto quello che una donna sogna!!! Orchard Road va visitata come si visita un museo e poco importa se è frequentata da giovanissime locali o da attempate e ingioiellate signorone occidentali alla ricerca dell’ultimo brivido modaiolo.
Orchard Road
Dopo un paio di ore di riposo usciamo per la nostra prima visita notturna di Marina Bay , nel cuore della città. Come dire, il vecchio e il nuovo, la tradizione e la modernità. Le due facce della stessa città. Scendiamo a Bayfront e usciamo proprio sotto al famoso Marina Bay Hotel una struttura composta da tre grattacieli uniti in alto da una specie di nave dove si può nuotare in piscina o cenare tra alte Palme e giardini pensili. (l’accesso in piscina è riservato ai soli ospiti dell’hotel).
Marina Bay Hotel
Dopo cena non potevamo non concederci un cocktail al Kudeta, disco bar dello SkyPark del Marina Sand che si trova in cima alla Torre 3. I drink sono molto cari….ma vale la pena per ammirare lo spettacolo di Singapore di notte!!! il disco club prevede serate con deejay a partire dal mercoledì. L’accesso avviene dal piano terra dell’hotel, con un ascensore velocissimo. Il costo del biglietto abbastanza elevato giustifica pienamente la superba vista da uno degli hotel più glamour del sud est asiatico;
Ku-de-ta
Dietro al Marina Bay abbiamo visitato i Gardens by the Bay, uno dei progetti ideati per fare diventare la città una città-giardino. Il parco è davvero molto bello con una vegetazione tropicale rigogliosa. I giardini sono molto curati, come tutto del resto, ricchi di piante e di zone dove sono riprodotti i giardini di vari paesi del mondo.
Gardens by the Bay
il più famoso è il Mandai Gardens dove si coltivano diverse specie di orchidee, il più bello invece è indubbiamente il Chinese Garden, un meraviglioso giardino con pagoda, laghi, salici e fiori di loto, il più curioso è il Parco delle farfalle con annesso museo degli insetti dove si può assistere allo spettacolo naturale delle lucciole.
Mandai Gardens
Non poteva mancare la nostra visita al famoso Merlion, un monumento-fontana metà pesce e metà leone che è diventato il simbolo della città
Merlion
Raggiungiamo la vicina Singapore Flyer, la ruota panoramica più grande al mondo e dalla quale godiamo di uno spettacolo bellissimo sullo Skyline , il giro dura 30 minuti e all’uscita facciamo una bella passeggiata tra le mille luci della baia e dei suoi grattacieli .
Singapore Flyer
La giornata è bella e decidiamo di andare verso Sentosa , un isola collegata alla città da una monorotaia che si prende dal quarto piano di un mega mall chiamato vivocity , in passato usata come base militare Inglese adesso è una grande zona ricreativa con parchi divertimento , musei , siti storici e percorsi naturalistici. Noi scegliamo di passare il pomeriggio in relax e ci godiamo le belle spiagge di Palawan e Siloso con sabbia bianca e palme che ci fanno sembrare di essere in Thailandia , purtroppo il mare non è all’altezza, l’acqua è verde e non si vede il fondo e avanti a noi al largo c’è la più grande flotta mercantile di navi che mai potessi immaginare ma se ci si limita alla spiaggia e alla natura circostante si possono passare ore piacevoli con stabilimenti attrezzati e ampi spazi
Sentosa
Sicuramente degna di nota è la zona pedonale di Clarke Quay, un colorato caleidoscopio di vecchi magazzini e case di pescatori restaurati che ospitano tantissimi locali e ristoranti, ed è qui che trascorriamo l’ultima serata.
Clarke Quay
SINGAPORE veramente molto bella, curata, moderna, pulita e ordinata. A prima vista, appare sorprendentemente moderna e anonima, ma si tratta senza dubbio di una città asiatica, dove tradizioni cinesi, malesiane e indiane, dal feng shui al culto degli avi, sono parte integrante del paesaggio quotidiano – contrasti ricchi di colore che danno vita alla città. Il cuore di Singapore batte nei suoi quartieri storici così come nei suoi moderni e più visionari edifici. A ciascuno il suo: chi cerca un efficace riassunto dell’Asia potrà vivere un’esperienza autentica, anche se facilitata dagli standard offerti da questa metropoli; chi, invece, vuole capire in quale direzione guardare per osservare il futuro, può salire su uno dei grattacieli e scoprirlo. E se di giorno la città lascia senza parole, di notte stupisce ancora di più: un susseguirsi di vecchie shophouses del porto adibite ora a ristoranti, chioschetti e locali su Singapore River dove poter gustare i piatti più famosi, come il granchio al pepe nero, e sorseggiare il rinomato cocktail della città: “Singapor Sling”.
Per conoscere i dettagli continua a seguirmi sulla pagina fb “I VIAGGI DI CLAUDIO” !!!.