MADAGASCAR

Lemuri, baobab, foresta pluviale, spiagge, deserto, trekking e immersione: il Madagascar è la meta ideale per chi ama la natura e le attività all’aperto, e parte del divertimento è arrivarci. Questa superba isola al largo del continente africano (di fronte al Mozambico) galleggia come un grande fiore sulle placide acque dell’Oceano Indiano ed è addirittura una delle quattro isole più grandi del mondo! La vicinanza con l’Africa non deve ingannare perchè il Madagascar è una repubblica autonoma. Il Madagascar è un paese unico: il 5% di tutte le specie animali e floreali conosciute si trova qui, e qui soltanto. Poche nazioni al mondo offrono un caleidoscopio di bellezze naturali così variegato.

Sarà questa la tappa del nostro prossimo viaggio; abbiamo deciso però di soggiornare in un’isola di fronte al Madagascar esattamente a nord-ovest, chiamata Nosy Be, che in malgascio significa Grande Isola.

Nosy Be

1° GIORNO / 25-sett. -2017

Partiamo da Altamura molto presto in treno per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino dove ci aspetta il nostro volo diretto Roma – Nosy be.

 

2° GIORNO – 26 sett – 2017

Arriviamo nella capitale alle 07:00 del mattino seguente. La pista di atterraggio è praticamente in un campo in mezzo agli alberi, le strutture dell’aeroporto poco più di baracche in lamiera. L’impatto iniziale è decisamente da paese di terzo mondo, ma questa è l’Africa, e non essendo la prima volta che metto piede in questo splendido continente, ero preparato a scenari simili che tra l’altro sono una delle caratteristiche di questo paese. Dopo il disbrigo delle formalità doganali con il conseguente pagamento del visto d’ingresso 25 euro a persona, all’uscita ci attendono i nostri assistenti per accompagnarci nella struttura da noi scelta. Il trasferimento dall’aeroporto al villaggio è di circa 40 minuti.

Aeroporto di Nosy Be

Siamo stanchissimi ma con il cuore che scoppia di gioia per essere finalmente in Madagascar. Decidiamo di trascorrere la giornata nel villaggio per rilassarci dopo la stanchezza causata dal lungo  viaggio, nonostante il fuso orario qui è solamente di +1 ora (con l’ora legale italiana, +2 ore con l’ora solare);

CURIOSITA’:

Solo il  villaggio Bravo Andilana prevede un’ulteriore ora in più di fuso rispetto al resto del Madagascar.

Veduta villaggio Andilana

3° GIORNO  – Nosy Komba/Nosy vorona/Nosy Tanikeli – 27 sett 2017

Ed ecco che comincia la parte più bella del nostro viaggio: escursione, scoperta dei loro villaggi ed interazione con la popolazione che ci abita. Ci imbarchiamo direttamente dalla spiaggia di fronte al villaggio e, dopo circa 45 minuti di traversata, arriviamo sull’isola di Nosy Komba – detta isola dei lemuri. Qui vivono migliaia di famiglie di questi bellissimi mammiferi primati endemici. Appena attraccati con la nave la nostra guida ci indica la strada e ci incamminiamo nella vera vita degli abitanti del posto.

Donna malgascia 

Restiamo colpiti dalla cordialità degli abitanti; il primo approccio ci lascia a bocca aperta perchè subito capiamo come realmente vivono. Niente a che vedere con i nostri super confort. Le loro case sono semplici capanne di legno senza servizi e senza elettricità. Il primo impatto ci lascia un po’ con gli occhi sbarrati, notiamo bambini che aiutano le loro mamme a riempire l’acqua dalla fontana o dal pozzo, donne che lavano i loro i panni per strada…..Tutte cose per noi ormai lontane dal nostro immaginario.

Villaggio Nosy Komba

Continuiamo la passeggiata e incontriamo i famosi lemuri che nell’aspetto e nelle movenze somigliano ad arzille scimmiette ma sono meno dispettosi e si avvicinano volentieri se gli viene offerta  una banana. Abbiamo scattato un bel po’ di foto di rito per immortalarli mentre ci saltellano sulle spalle; Al richiamo di “maki maki” arrivano dalla foresta; i neri sono maschi, i fulvi femmine. Grazie al famoso pezzo di banana  abbiamo avuto incontri molto ravvicinati con questi fantastici ed invadenti esseri pelosi. Si vede che sono abituati all’uomo, ma non troppo. Avuto quello che vogliono si affrettano a prendere le distanze e a ritornare sui rami.

Io e i Lemuri

I lemuri non sono gli unici abitanti dell’isola, incontriamo anche tartarughe giganti il camaleonte più piccolo del mondo….

Camaleonte

La nostra guida ci indica che dobbiamo lasciare quest’isola e rimetterci sulla barca per raggiungere Nosy Vorona (l’isola che non c’è), un piccolo isolotto con sabbia bianca e mare blu cobalto, un vero toccasana per i nostri occhi. Appena arrivati non aspettiamo nemmeno un minuto per immergerci in queste splendide acque.

Nosy Vorona

Trascorriamo circa 1 ora su questa isola per poi spostarci al parco marino di  Tanikeli che si presenta come una piccola isola protetta, circondata da una grande barriera corallina, molto ricca anche di fauna.

Parco marino di Tanikely

L’appuntamento è in spiaggia all’ora di pranzo, dove la nostra guida ci fa trovare una bella tavola apparecchiata piena di prelibatezze locali.

Pranzo sull’isola

Dopo aver gustato il cibo malgascio e stanchi della giornata ci rilassiamo un’oretta all’ombra prima di far rientro in struttura.

4° GIORNO – VILLAGGIO – 28 Settembre 2017

Abbiamo deciso di rilassarci e goderci la spiaggia assieme a tutti i servizi messi a disposizione del Resort, e devo dire che la scelta è stata giusta. Tra cocktail, quattro chiacchiere con gli altri clienti del  villaggio e lunghe passeggiate sulle spiagge vicine la giornata è passata velocemente; nel pomeriggio, tornati giù al bar ci hanno servito il caffè, ed  hanno  iniziato a spiegarci le varie attività e tutto quello che si poteva fare nell’isola, ma ad una condizione :” MORA MORA“, che in malgascio significa piano e con calma; insomma ci dovevamo rilassare e goderci le giornate senza pensare al lavoro o a tutte le cose a cui siamo abituati tutti i giorni.

Relax nel Villaggio

5° GIORNO – NOSY IRANJA – GIORNATA INTERA – 29 Settembre 2017

Letteralmente l’isola delle tartarughe; così chiamata proprio per via del fatto di essere scelta dalle tartarughe marine per deporre le loro uova. Se si è fortunati si può assistere al momento della deposizione o a quello ancor più emozionante della schiusa, quando decine di piccole tartarughe emergono dalla sabbia e cominciano la loro corsa forsennata verso il mare, mosse da un atavico istinto che le porta a raggiungere, il più velocemente possibile, il loro habitat congeniale.

Nosy Iranja

Un paradiso per gli amanti del sole e del mare. L’isola è divisa in due piccoli atolli, due isole completamente separate che si uniscono grazie ad una lingua di sabbia lunga quasi 2 km che appare e scompare a seconda delle maree. Nosy IranJa Keli, la piccola, e Nosy Iranja Be, la grande. Il mare che li lambisce è di un turchese meraviglioso, la sabbia sembra farina,  un morbido nastro di seta;  Una delle 2 isole è abitata e vi è un sentiero che sale fino al famoso faro dove si trova anche una scuola.

Nosy IranJa Keli, la piccola, e Nosy Iranja Be, la grande.

Caratteristico, inoltre è il piccolo villaggio di pescatori con capanne di legno e paglia, pieno di bambini sorridenti che giocano sulla spiaggia. Un’isola dalla bellezza assoluta, un luogo dominato da tre colori fondamentali: il verde brillante della vegetazione, il bianco della sabbia e l’azzurro infinito del mare.  E’ un incanto che la natura ha creato per sorprenderci e rapirci con la sua bellezza. E’ il posto degli amanti. Un luogo di meditazione per i poeti. Un piccolo paradiso per tutti.

L’isola dell’Amore

LA LEGGENDA DICE CHE:

“C’era una volta una coppia di giovani uniti da un immenso amore.Un uomo ricco e potente, non potendo avere la giovane bellissima donna, chiese allo stregone un terribile incantesimo che trasformò i giovani in due isole talmente vicine che potevano quasi toccarsi senza riuscirci mai.Il mare e la luna, impietositi da questo grande amore, si misero d’accordo e così, giorno dopo giorno, realizzarono una bellissima, romantica lingua di sabbia bianca per unire le due isole. Da allora i due amanti si incontrano ogni notte accarezzati dalla luna e cullati dal mare e nessuno li potrà mai più separare. Per sempre. “

La nostra magnifica esperienza su quest’isola purtroppo è giunta al termine e con il magone raggiungiamo la barca pronti per tornare nel villaggio.

Durante il tragitto per il ritorno, ho pensato che in un posto così  non ci ero mai stato; di averlo forse solo sognato o al massimo visto nei film. E’ un sogno di tanti ma non è un sogno facile,  in continua evoluzione. È un luogo che far star bene anche solo sapendo che esiste, che accoglie chi vorrà essere accolto; magari per caso com’è capitato a me, o perché lo si sta cercando.

Il paradiso

6° GIORNO –  TOUR IN JEEP – 30 Settembre 2017

Abbiamo prenotato un tour privato in jeep direttamente con la struttura

La nostra Jeep

e la prima tappa che ci riservano è la visita del “Baobab” il più antico albero secolare dell’isola. Ci suggeriscono di fare foto abbracciati all’albero perchè secondo la loro tradizione porta fortuna.

Baobab

Ci rimettiamo in jeep e la tappa successiva è Lemurialand, un grande parco naturale pieno di fiori e piante esotiche come l’Ylang Ylang ed il Vetiver da cui si ricavano le migliori essenze per l’industria dei profumi. Lemurialand ospita diversi animali del Madagascar, quali boa, camaleonti, molte specie di lemuri macaco: il maschio è nero, mentre la femmina è color castagna con particolari ciuffi bianchi vicino alle orecchie e alle guance.

Lemuriland

Tartarughe giganti

Proprio qui mi sono reso conto di quanta serenità possa regalare la natura quando è davvero incontaminata. Continuiamo la nostra passeggiata e arriviamo alla distilleria di ylang-ylang: dal suo albero nascono fiori profumati verdi o gialli che vengono raccolti a mano, e l’olio ricavato viene utilizzato anche per la produzione di profumi famosi come Chanel N° 5.

Albero Ylang Ylang

Successivamente si raggiunge il Capoluogo Hell Ville, (il centro abitato più grande dell’isola,) visitando i luoghi Cult come il mercato con i suoi colori, sapori e forti odori dove ci fermiamo per comprare le spezie.

Mercato coperto di Hell- Ville

Proseguiamo in direzione del porto e della parte coloniale fondata dai francesi nel 1841 che porta le tracce più evidenti della loro dominazione  (il Madagascar è indipendente dal 1960). La città si presenta come un intreccio di colori africani e segni del colonialismo francese; l’ultima sosta del mattino si fa ad Ampombilava: un posto misterioso dove c’e una foresta di piante curiose e caratteristiche le cui radici si slanciano verso il cielo: questa piante sono chiamate “BANIAN”. Troviamo qui “L’albero sacro”, un enorme “ficus Bengalensis” di più di 200 anni, i cui rami e le radici aeree creano una cupola di oltre 50 metri di diametro. La caratteristica dell’albero sono le radici aeree che una volta toccato il suolo diventano tronchi per un nuovo albero. In questo modo si è sviluppata una incredibile piccola foresta di 5000 mq che si auto-riproduce di continuo. Luogo di culto e preghiera è un luogo sacro per i Sakalava. Un posto da visitare assolutamente per capire qualcosa della religione animista malgascia.

Ficus – Albero Sacro 

E’ l’ora di pranzo e rientriamo nel villaggio. Nel primo pomeriggio riprendiamo la nostra escursione dirigendoci verso la spiaggia dell’ Andilana che si trova a nord dell’isola ed è la più bella di Nosy Be. Sabbia bianca, palme, mare azzurro, insomma tutto quello che ci vuole per una cartolina d’eccezione ed un paio di ore in completo relax.

Andilana beach

Dopo un paio di bagni partiamo per quella che sarà l’esperienza più’ interessante del pomeriggio: il Mont Passot che con i suoi 329 mt è il posto più alto dell’isola. La montagna è circondata da 7 piccoli laghi sacri vulcanici dal colore blu intenso ancora popolati da coccodrilli considerati le reincarnazioni degli antenati; arrivati in vetta, l’orizzonte sembra dipinto su una tela da un estroso artista e i colori troppo forti per essere reali. Eppure è tutto vero; il cielo cambia tonalità poco prima che faccia buio, diventa rosa, rosso, arancio, e persino blu, un prisma magnifico che consiglio di ammirare dalla vetta di Mont Passot.  Da qui si possono godere romantici tramonti mozzafiato sul canale del Mozambico. Un panorama eccezionale che non ho mai visto in nessun’altra parte del mondo.

Tramonto Mont Passot

Stanchi ed entusiasti di quello che i nostri occhi hanno visto, ritorniamo al villaggio ma non prima di esserci fermati per entrare in una delle malridotte casette malgasce che si trovano sparse qua e la lungo la strada del ritorno.

Abitazione malgascia

7° GIORNO – NOSY SAKATIA – 1 Ottobre 2017

Sakatia è magia pura. E’ un isola tranquilla di piscine naturali con tartarughe giganti. Un incanto di colori, odori, riti, costumi…. A differenza della Grande Isola (Nosy Be) tutto qua è rimasto intatto ed incontaminato. Non esistono strade, auto, bici, negozi o quant’altro possa assomigliare ad una città, solo piccoli villaggi senza elettricità, qualche fontanella dalla quale si attinge l’acqua, ci si sposta a piedi o in piroga, si cucina con legna o carbone, ci si lava nel fiume, si fa il bagno con le tartarughe, le balene e i delfini, si va a pescare in piroga, si coltiva il riso, la manioca, il caffè… insomma, siamo nell’isola dell’isola dell’isola… come la chiamiamo noi!!

Nosy Sakatia

credo sia superfluo dire che l’emozione più grande è stata quella di nuotare insieme alle tartarughe giganti e ai tanti pesci coloratissimi che popolano quel mare.

Tartaruga marina

8° GIORNO – VILLAGGIO – 2 Ottobre 2017

L’ultimo giorno prima della partenza decidiamo di trascorrerlo in completo relax nella spiaggia del villaggio. L’unica uscita che ci concediamo (rivelatasi la più toccante ed emozionante), è stata l’uscita organizzata dagli animatori del villaggio in giro per il paesino, sostando in diversi punti tra i quali il porto, il mercato locale e soprattutto la scuola e toccando con mano quelle che sono le abitudini e lo stile di vita della popolazione malgascia. Abbiamo portato loro delle caramelle e dei pennarelli, e vederli esultare e fare a gara per ottenere una delle due cose, ci ha fatto emozionare e capire quanta poco importanza diamo noi ai piccoli gesti basando tutto sul dio denaro. Ciò che per noi ha poco valore, per loro è di vitale importanza.

Scuola

E’ ora di rientrare per consumare la nostra ultima cena in Madagascar con la speranza di poterci ritornare al piu’ presto.

 

9° GIORNO – PARTENZA – 3 Ottobre 2017

A malincuore dobbiamo lasciare l’isola, la sveglia suona alle 3:30 del mattino e ci aspetta il transfer per l’aeroporto dove ci imbarcheremo per il nostro rientro in Italia.

Considerazioni finali:

Tutta l’isola si può girare a piedi nudi, senza scarpe o infradito……un immenso senso di libertà. Durante la nostra vacanza in Madagascar abbiamo dimenticato cos’ è lo stress di vivere in città e non ho sentito il bisogno di essere continuamente connesso con il mondo.

Durante questo viaggio abbiamo incontrato persone fantastiche con cui siamo stati benissimo; un ringraziamento va ai ragazzi che come noi erano in viaggio, ma anche tutto lo staff, dal direttore fino a quelli che tutte le mattine puliscono le spiagge e mantengono in ordine il villaggio, che ci hanno coccolato in ogni modo e maniera, sempre allegri e sorridenti e pronti a scambiare due parole e fare due risate.

Il sorriso dei bimbi malgasci

Bye Bye Madagascar !!!

 

Il mal d’Africa è uno stato dell’anima, prima ancora che uno stato mentale.
Mal d’Africa è emozionarsi davanti a un tramonto breve sapendo che il giorno dopo comunque andrà, ce ne sarà uno apparentemente identico ma dalle sfumature inedite.
Mal d’Africa è giocare con i lemuri che per un pezzettino di banana ti saltano addosso e aggrappano con le loro morbide manine la tua.
Mal d’Africa è nuotare con le tartarughe e sdraiarsi al sole su spiagge caraibiche.
Mal d’Africa è soprattutto rimanere ad osservare quei bimbi che per una matita o una caramella ti rincorrono con quel sorriso che sono loro sanno fare.
Madagascar nel cuore
MORA MORA

Per conoscere i dettagli continua a seguirmi sulla pagina fb “I VIAGGI DI CLAUDIO” !!!.